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Amministratore del condominio: cosa fa e quando occorre nominarlo

L’amministratore di condominio è una figura che svolge un ruolo fondamentale nella gestione di beni immobili. Il suo operato è puntualmente disciplinato da diverse norme del codice civile, ovvero la fonte primaria che regolamenta i rapporti intersoggettivi tra privati. I suoi compiti sono molteplici:

  • si occupa della condizione dell’edificio, limitatamente alle parti in comune;
  • dell’osservanza delle norme stabilite nel regolamento del condominio;
  • dell’erogazione delle spese concernenti il mantenimento dei servizi comuni;
  • di redigere il rendiconto condominiale per sottoporlo ad approvazione dell’assemblea;
  • di convocare l’assemblea annuale dei condomini; di gestire la manutenzione ordinaria delle parti comuni dell’edificio;
  • di aprire un conto corrente dedicato esclusivamente le spese condominiali, ecc.

Chi è l’amministratore condominiale?

In parole povere, l’amministratore del condominio è un soggetto nominato dall’assemblea per agire e rappresentare l’intero plesso immobiliare. Pertanto, oltre ad essere un amministratore è anche un rappresentante del condominio, nonché responsabile delle parti in comune dell’edificio (ad esempio ascensore, scale, casa del custode ecc.). Di conseguenza, l’amministratore non ha alcun potere di rappresentanza in merito alle parti private del condominio (ad esempio singoli appartamenti). In genere, un soggetto incaricato di svolgere tali mansioni deve avere diverse competenze, sia in ambito amministrativo e contabile, che in ambito giuridico. È fondamentale, inoltre, che abbia capacità organizzative, gestionali e sia in grado di utilizzare i software necessari all’attività amministrativa.

Come nominare l’amministratore condominiale?

Come anticipato, l’amministratore condominiale viene nominato (se i condomini sono più di otto deve essere nominato obbligatoriamente) direttamente dall’assemblea del condominio. Questi può essere sia un condomino, sia un soggetto esterno. In genere questa seconda opzione è quella più gettonata, questo perché quasi sempre ci si rimette nelle mani di veri e propri professionisti del settore. In questo modo è più semplice gestire tutte le incombenze che derivano dal condominio.

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Come trovare l’amministratore condominiale

Per trovare un professionista che si occupa di questo particolare settore, è consigliabile affidarsi alla rete, così da velocizzare i tempi. Grazie al web, infatti, è possibile trovare l’amministratore di condominio a Roma o in un’altra località vicina in pochissimi minuti. Dopo aver comparato le varie tariffe, è possibile scegliere il professionista maggiormente in linea con il budget del condominio e con le necessità dello stesso. È ovvio che se si tratta di un condominio composto da svariati appartamenti, è sconsigliato non rimettersi nelle mani di soggetti con poca esperienza.

Quanto costa un amministratore di condominio?

Il compenso di un amministratore di condominio varia in base al numero delle unità immobiliari. Il costo è maggiore per le unità abitative, ed inferiore per le cantine, i box o i posti auto. Ogni anno, l’amministratore di condominio propone il suo onorario (iva inclusa o esclusa). È, infatti, il soggetto incaricato che deve stabilire il suo compenso per lo svolgimento delle mansioni di amministrazione dello stabile, ma all’atto dell’accettazione della nomina deve essere indicato lo stesso compenso del preventivo. Inoltre, il codice civile prevede che tale compenso sia precisato in maniera analitica.